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Accoglienza rurale a Vibonati. Il progetto di giovani neolaureati PDF Stampa E-mail
Scritto da Elena Petruccelli   
Venerdì 27 Novembre 2015 14:53
VIBONATI - Riecheggia il mito di Giuseppe Garibaldi tra i vicoli e le stradine di Vibonati in provincia di Salerno, che nel pieno della spedizione dei Mille,nel 1860 venne ospitato proprio qui, nel palazzo De Nicolelis, come ricorda una targa a lui dedicata. E chissà se questi paesaggi e il calore dei suoi abitanti non abbiano fatto venire perfino a lui, l'eroe dei due mondi, la voglia di restare nell'abbraccio del mare con la montagna. Nelle stradine del borgo sembra farci compagnia il suo poncho, quando parliamo con la gente o nelle chiaccherate con i pescatori.
 
E' Vibonati, la punta di diamante del Cilento. Il Comune conta 3.278 abitanti e fa parte dell'associazione 'Borghi Autentici d'Italia'. Un territorio di confine, da qui la ruvidezza dei suoi paesaggi, tra mare e vallate, è situata alla fine del Parco Nazionale del Cilento, e dista pochi chilometri dalla Basilicata e della Calabria. Il cuore della città risale al Medioevo, e tra viuzze strette e piazzette potremo ammirare la bellezza dei suoi portali, infatti Vibonati viene definita proprio il 'paese dei portali'. La sua frazione Villammare è polo d'attrazione turistica, con il caratteristico colore del mare smeraldo. Tornando nel centro storico potremo visitare il Museo della Civiltà Contadina. 
Anche i sapori della tavola sono influenzati dal matrimonio tra mare e civiltà contadina. Prodotti tipici sono la soppressata, tipico salume dalle origini Lucane, il capicollo e i migliatieddi. Le uva locali sono un misto prevalentemente di aglianico e barbera, potremmo citare la cantina Vecchio di Vibonati, tra le più antiche etichette locali. 
 
Passeggiando per il borgo incontriamo i ragazzi del Casale il Sughero. Giovanissimi laureati che hanno dato vita qui al loro progetto di ospitalità rurale. 
 
Ci racconta Amedeo Trezza, tra i padri del progetto: "Casale Il Sughero è un progetto di riconversione economica e di riposizionamento esistenziale di una famiglia dalla città alla campagna avviato nel 2008 e in essere dal 2010. E’ un luogo di accoglienza per viaggiatori attenti e motivati verso i temi della sostenibilità, del turismo rurale ed escursionistico nel Parco del Cilento. E’ un luogo dove si pratica agricoltura naturale e allevamento all’aperto, dove si organizzano workshop sulla ruralità e su temi di cultura mediterranea e anche periodicamente piccoli laboratori formativi di pratiche di decrescita e autoproduzione consapevole. L’ospitalità è nel vecchio casale restaurato secondo principi di bioarchitettura, in camere panoramicissime vista mare e con colazioni e pasti completamente con prodotti della fattoria".
 
Ecco link utili per saperne di più: casaleilsughero.com per l’ospitalità e casaleilsughero.blogspot.it e lacasadipitagora.casaleilsughero.com per laboratori e attività culturali.
 
Cosa significa ospitalità rurale?
 
"Ospitalità rurale è accoglienza familiare in contesti rurali produttivi non a destinazione prevalentemente turistica e dove l’incontro con l’altro e con la natura e il mondo dell’agricoltura è verace e spontaneo e non artefatto. Diciamo che l’ospitalità in fattoria è la bella copia dell’agriturismo classico che molto spesso purtroppo non è diventato altro che un albergo in campagna, con tutti confort urbani ma senza la produzione vera di beni primari sani e puliti. Molto spesso chi fa ospitalità rurale pratica un'agricoltura ecologica più o meno integrale e non convenzionale, al fine di ottenere prodotti sani e genuini, accoppiando il lato produttivo a quello ludico attraverso la scoperta dei territori tramite attività outdoor sempre più spesso anche eco-sostenibili".
 
Quali i vostri appuntamenti più in linea con il territorio e le vostre specialità?
 
"Laboratori di decrescita in programma per la prossima primavera con l’associazione Fare Decrescita di Napoli e con MDF Salerno".
 
E la ricetta dei Migliatieddi?
 
"Lavare e sciacquare in acqua corrente le budella tenere dei capretti e degli agnelli, tenerli a bagno una notte in acqua e sale o aceto, il giorno dopo risciacquare e arrotolarli stretti intorno ad una imbottitura di prezzemolo aglio e formaggio ‘cacioricotta’ (formaggio tipico cilentano, lucano e calabrese) e dopo averli chiusi cuocerli arrostiti o fritti lasciati a rosolare in olio e acqua in un tegame coperto. Salare e pepare a piacere"
 
Come arrivare da Salerno?
 
Treno: linea tirrenica fermata stazione di SAPRI
Auto: autostrada A3 Salerno-Reggio uscita Padula-Buonabitacolo, seguire indicazioni per Sapri. Arrivati a Policastro seguire per Vibonati.